Giorgio Luzzi
Mustela erminea
Sfilacciato dai falchi
dai corpi ripugnanti il vallone
dei faggi plumbei e circoncisi,
delle foglie
castane, d’acque turgide, sepolcrali
che sfuggono alla torba.
L’ermellino
strazia un topo vivo, una noce, un diletto
diaframma sanguinoso, goccia
interstiziale al candido perdono.
Intanto
dalle tue stanze esterrefatte,
dal nome che ti chiama
da un fondo di città, travasi
i capelli nel pozzo dei cortili.