Ho visto la nascita del vecchio mondo,
Le case decrepite si dipanavano
Per vie intere, con i tubi delle grondaie
Arrugginiti, sospesi a un paio di metri
Dal terreno, con le cornici delle porte degli androni
Sradicate e con emblemi di decadenza del genere. Opel pregne
Di odore di fumo e Volkswagen con i cofani ammaccati e
Le incrostazioni di ruggine venivano portate carovana dopo carovana
nel paese. E giunsero vecchi da tutto
Il mondo, venivano portati da noi da ogni dove i vecchi,
inutili nelle loro terre, e tossicchiavano con gioia nei loro guanti
Di cotone alle fermate dei nostri tram.
E la vita si congelò. Tutto rallentò, più lenta
Prese a fluire l’acqua dai rubinetti, più lenti i poliziotti
Inseguivano i ladri e quelli più lenti estraevano le pistole
E premevano i grilletti, che si polverizzavano,
Espellendo poco dopo il fiore infuocato dello sparo.
E la pallottola volava in avanti per non meno di cent’anni, oppure
Si fermava in aria come una pastiglia caduta in un denso sciroppo trasparente.
O come una gialla compressa di vitamine colorate scadute
Rotolata dietro l’armadio, ricoperta di polvere, foglietti e nostalgia.