Giorgio Luzzi
Preparativi d’armata lontana
Il ghiaccio era verdastro In fondo all’altopiano
mani scarlatte e gonfie stipate in panni cotti
Fucilate scalfivano la roccia
Poi uno uscì dal forte
scrollava moncherini tamponati
Piantò coi denti nella neve
l’arma appuntita Si attardò in un fumo
pungente e primitivo Lacrimò
La nera
fame in quegli occhi neri
sperperati da ombre desuete
da sopracciglia selvose
guizzava dalle orbite a cloaca
fantasticando ritmi di maraca
sul flipper del grilletto