Alberto Nessi
Crepe
Crepe
1
«Perché hai chiuso quella crepa?»
«Ti piaceva?»
«Sì, assomigliava alla nonna Ester.»
I vecchi diventano crepe nel muro, medaglie,
contorno di una macchia sul tappeto,
fiori di malta, piombana,
cornici appoggiate alla sedia, conchiglie
grige accanto a rossi gerani
a guardare il movimento delle gru
sopra i tetti, ombre in attesa
dietro i doppi vetri, si ritraggono
appena passa qualcuno
o aprono la finestra per ripetere
due parole sul tempo, le malevoglie.
2
Un giorno li sento urlare incattiviti
per un armadio, una facciata da rifare,
un muretto; poi lui esce
dice che fa fresco che fa freschino
guarda la nostra bambina, sorride, e lei
gonfia di anni e di deliri
con l’enorme grembiule sopra i mali
lenta come un piccione senza ali
apre il cancello per andare in chiesa
a sera, quando le foglie contro il cielo
prendono il colore della cenere.