Giovanni Fontana
in giardino in giardino una spatola nell'acquitrino
in giardino in giardino una spatola nell'acquitrino
„For Adriano Spatola“
ohibò
sbilenco su una zampa
ora In sittantelenco
tu
che non amavi volare fino o ieri
sgamba catrampa svampa
zompettando spampa
ma con difficoltà
: ché di famiglla son zoppi i trampolleri
(o si tratta di anatra cangiante
che spaperacchia e sguazza il mestolone)
(impone sprazzi suppongo
fitta fitta
che l'arboricola sitta lascia frullare)
ma più che strano appare
a me che sento stanco dentro naufragare
l'eco ionizzante di beffe
e i contraccolpi fieri del tuo volume implume
il fatto che tu sia
classificato ora
per gioco d'ironia voglio sperare
nel gruppo degli acquatici
che scherzi fai a un vecchio taverniere
che affllitto colma
nel bicchiere alticcio
sì grande solitudo
non pensarai di barattare vino
richiami rarefatti
baluginanti lontane risonanze
lanciale in connessione ad effetti tam tam
in pressioni (iam)
ex pansioni festose (van)
della tua panciacuore
non penserai di barattare
(grassi spassi)
le altalene dei tassi
le umorali scommesse
le molecolari resse notturne
diaboliche per ritmo e per colore
sconnesse per sapore-odore
per calore di pelle e di cellule nervose
per energie torbide e accese
non penserai di farlo
con grige acque stagnanti
per morte orizzontale per limi e torbe
che zucchera penosa
in zana lenta
le bellule le bisce le larve di zanzara
sbeccolare al ginocchio
nel fango de molluschi
(chiocchio)
nell'humus verminante
di nude pulci d'acqua intriso
pur su una sola zampa
un becco a spatola allarga la geometria del fronte
uccelli
uccelli belli
meglio godersele le parole
affogando nei liquori propri
(secchi o rotondi)
(come anfibi o pesci)
bellichebelli e uccelli
e azzurri
ma nno i pennuti d'acqua
intanto i passeri
che imparano a brindare
ghermiscono i rapaci
beata ambigultà