Giorgio Orelli
Dal buffo buio
Dal buffo buio
Dal buffo buio
sotto una falda della mia giacca
tu dici: « Io vedo l'acqua
d'un fiume che si chiama Ticino
lo riconosco dai sassi
Vedo il sole che è un fuoco
e se lo tocchi con senza guanti ti scotti
Devo dire una cosa alla tua ascella
una cosa pochissimo da ridere
Che neve bizantina
Sento un rumore un odore di strano
c’è qualcosa che non funziona?
forse l'ucchetto, non so
ma forse mi confondo con prima
Pensa: se io fossi una rana
quest'anno morirei »
« Vedi gli ossiuri? gli ussari? gli ossimori?
Vedi i topi andarsene compunti
dal Centro Storico verso il Governo? »
« Vedo due che si occhiano
Vedo la sveglia che ci guarda in ginocchio
Vedo un fiore che c'era il vento
Vedo un morto ferito
Vedo il pennello dei tempi dei tempi
il tuo giovine pennello da barba
Vedo un battello morbido
Vedo te ma non come attraverso
il cono del gelato »
« E poi? »
« Vedo una cosa che cominica per GN »
« Cosa? »
« Gnente »
(« Era solo per dirti che son qui,
solo per salutarti »)
Giorgio Orelli
† 10.11.2013, Bellinzona, Suíça
Giorgio Orelli, einer der wichtigsten Lyriker der italienischsprachigen Schweiz, wurde 1921 in Airolo (Tessin) geboren. Er studierte an der Universität Freiburg Literatur, u.a. bei G. Contini. Als Dichter wurde er 1944 mit der Veröffentlichung seines Gedichtbandes ‚Né bianco né viola’ bekannt. In seinem literarischen Werk spielen die Jahre des zweiten Weltkrieges eine besondere Rolle. Er arbeitete zudem als Übersetzer (Goethe), Literaturwissenschaftler und als Lehrer für italienische Literatur unter anderem am Gymnasium von Bellinzona, wo er lebte. 1979 wurde ihm die Ehrendoktorwürde von der Universität Freiburg verliehen. 1988 erhielt er nach vielen Ehrungen in der Schweiz und in Italien auch die damals wichtigste Schweizer Literaturauszeichnung, den Grossen Schillerpreis.
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