Piccola lode al pubblico della poesia

Eccoci qui ancora una volta
seduti di fronte al pubblico della poesia
che è seduto di fronte a noi minaccioso
ci guarda e aspetta la poesia

in verità il pubblico della poesia non è minaccioso
forse non è neanche tutto seduto
forse c'è anche qualcuno in piedi
perché sono venuti così entusiasti e numerosi

o forse ci sono un po' di sedie vuote
ma quelli che sono venuti sono i migliori
hanno fatto questo grande sforzo proprio per noi
perchè poi mai dovrebbero minacciarci

il pubblico della poesia non minaccia proprio nessuno
è invece mite generoso attento
prudente interessato devoto
ingordo imaginifico un po' inibito

pieno di buone intenzioni di falsi problemi
di cattive abitudini di pessime frequentazioni
di mamme aggressive di desideri irrealizzabili
di dubbie letture e di slanci profondi

non è assolutamente cretino non
è sordo indifferente malvagio non è
insensibile prevenuto senza scrupoli non è vile
opportunista pronto a vendersi al primo venuto

non è un pubblico tranquillo benpensante credulone
senza troppe pretese
che se ne lava le mani
e giudica frettolosamente

è invece un pubblico che persegue degusta apprezza
lento da scaldare ma che poi rende
come direbbe Pimenta
e soprattutto è un pubblico che ama

il pubblico della poesia è infinito vario inafferrabile
come le onde dell'oceano profondo
il pubblico della poesia è bello aitante avido temerario
guarda davanti a se impavido e intransigente

mi vede qui che gli leggo questa roba
e la prende per poesia
perché questo è il nostro patto segreto
e la cosa ci sta bene a tutti e due

come sempre io non ho niente da dirgli
come sempre il pubblico della poesia lo sa benissimo
ma se lo dice tra sè e sè e non a alta voce
non solo perché è cortese volonteroso bendisposto

e in fondo anche cauto ottimista trattabile
ma sopratutto perché ama
ama di un amore profondo sincero irresistibile
di un amore tenace esclusivo lacerante

chi
ama il pubblico della poesia
fingete di chiedere anche se lo sapete benissimo
ma state al gioco perché siete svegli e simpatici

il pubblico della poesia non ama mica me
questo lo sanno tutti lui ama qualcun altro
di cui io non sono che uno dei tanti valletti
diciamo messaggeri se proprio vogliamo farci belli

il pubblico della poesia ama lei
lei e
solo lei e
sempre lei

lei che è sempre così imprevedibile
lei che è sempre così impraticabile
lei che è sempre così imprendibile
lei che è sempre così implacabile

lei che attraversa sempre col rosso
lei che è contro l'ordine delle cose
lei che è sempre in ritardo
lei che non prende mai niente sul serio

lei che fa chiasso tutta la notte
lei che non rispetta mai niente
lei che litiga spesso e volentieri
lei che è sempre senza soldi

lei che parla quando bisogna tacere
e tace quando bisogna parlare
lei che fa tutto quello che non bisogna fare
e non fa tutto quello che bisogna fare

lei che si trova sempre così simpatica
lei che ama il casino per il casino
lei che si arrampica sugli specchi
lei che adora la fuga in avanti

lei che ha un nome finto
lei che è dolce come una ciambella
e feroce come un labirinto
lei che è la cosa più bella che ci sia

il pubblico della poesia ama lei
chi
bravi lei la poesia
e come potrebbe il pubblico della poesia non amarla

perché ama la poesia vi chiederete
forse perché la poesia fa bene
cambia il mondo
diverte

salva l'anima
mette in forma
illumina rilassa
apre orizzonti

chissà ognuno di voi ha certamente i suoi buoni motivi
se no non sarebbe qua
ma meglio non essere troppo curiosi dei fatti degli altri
se si vuole evitare che gli altri ficchino il naso nei nostri

sia dunque lode al pubblico della poesia
lode al suo giusto nobile grande amore per la poesia
nel cui riflesso noi pallidi e umili messaggeri
viviamo grati e benedicenti

SEGRETISSIMO  
DA NON RIVELARE  
ASSOLUTAMENTE MAI
AL PUBBLICO DELLA POESIA

il pubblico della poesia ama la poesia
perché vuole essere amato vuole essere amato
perché si ama profondamente e vuole essere rassicurato
del suo profondo amore per se stesso

per sua fortuna il pubblico della poesia
crede solo di ascoltare la poesia
perché se la ascoltasse veramente capirebbe
la disperata impossibilità e inutilità del suo amore

e si prenderebbe a schiaffi dalla mattina alla sera
brucerebbe tutti i libri sulle piazze
si butterebbe in un canale
o finirebbe i suoi tristi giorni in un convento

CONCLUSIONE
LA POESIA FA MALE
MA PER NOSTRA FORTUNA
NESSUNO CI VORRÀ CREDERE MAI

© Nanni Balestrini
Extrait de: Tutto in una volta : 50 poesie per 50 anni
Spinea - Venezia: Edizioni del Leone, 2003
ISBN: 88-7314-068-8
Production audio: 2006, M.Mechner / Literaturwerkstatt Berlin

Petit éloge au public de la poésie

Nous voici une fois de plus
assis devant le public de la poésie
qui est assis devant nous menaçant
il nous regarde et attend la poésie

à vrai dire le public de la poésie n’est pas menaçant
il n’est peut-être pas tout assis
il y en a même qui sont debout
vu qu’ils sont venus enthousiastes et en si grand nombre

ou peut-être y a-t-il  un peu de sièges vides
mais ceux qui sont venus sont les meilleurs
ils ont fait ce grand effort spécialement pour nous
et pourquoi devraient-ils nous menacer

le public de la poésie ne menace vraiment personne
au contraire il est clément généreux attentif

et au fond aussi prudent optimiste affable
mais surtout parce qu’il aime
aime d’un amour profond sincère irrésistible
d’un amour tenace exclusif déchirant

qui
aime le public de la poésie
vous faites semblant de le demander quoi que vous le sachiez très bien
mais vous jouez le jeu car vous êtes délurés et sympathiques
 
le public de la poésie ce n’est pas moi qu’il aime
tout le monde le sait il aime quelqu’un d’autre
dont je ne suis qu’un des nombreux valets
disons messagers si nous voulons vraiment faire dans la dentelle

le public de la poésie l’aime
elle et
seulement elle et
toujours elle

elle qui est toujours si imprévisible
elle qui est toujours si impraticable
elle qui est toujours si imprenable
elle qui est toujours si implacable

elle qui traverse toujours au feu rouge
elle qui est toujours contre l’ordre des choses
elle qui est toujours en retard
elle qui ne prend jamais rien au sérieux

elle qui fait du tapage toute la nuit
elle qui ne respecte jamais rien
elle qui se dispute souvent et de bonne grâce
elle qui est toujours sans le sous

elle qui parle lorsqu’il faut se taire
et qui se tait lorsqu’il faut parler
elle qui fait tout ce qu’il ne faut pas faire
et ne fait pas tout ce qu’il faut faire

elle qui se trouve toujours tellement sympathique
elle qui aime le chahut pour le chahut
elle qui  s’accroche à des thèses indéfendables
elle qui adore la fuite vers l’avant

elle qui a un pseudo-nom
elle qui est sucrée comme une brioche
et féroce comme un labyrinthe
elle la plus belle chose qui soit

le public de la poésie l’aime
qui
voilà elle la poésie
et comment pourrait le public de la poésie ne pas l’aimer

pourquoi aime-t-il la poésie vous vous demanderez
peut-être parce que la poésie fait du bien
change le monde
divertit

sauve l’âme
met en forme
illumine relaxe
ouvre les horizons

chacun de vous qui sait a certainement de bonnes raisons
sinon vous ne seriez pas ici
mais il vaut mieux ne pas être trop curieux des affaires des autres
si on veut éviter que les autres fourrent leur nez dans nos affaires

que soit donc loué le public de la poésie
louanges à son juste noble grand amour pour la poésie
dans lequel reflet nous pâles et humbles messagers  
vivons reconnaissants et bénisseurs

TRÈS SECRET
À NE PAS DÉVOILER
ABSOLUMENT JAMAIS
AU PUBLIC DE LA POÉSIE

le public de la poésie aime la poésie
parce qu’il veut être aimé veut être aimé
parce qu’il s’aime profondément et veut être rassuré
sur son profond amour de lui-même

heureusement pour lui le public de la poésie
ne fait que croire qu’il écoute de la poésie
car s’il l’écoutait vraiment il comprendrait
l’impossibilité désespérée et l’inutilité de son amour

et il se giflerait du matin au soir
il brûlerait tous les livres sur les places publiques
il se jetterait dans un canal
ou finirait ses tristes jours dans un couvent

CONCLUSION
LA POÉSIE FAIT MAL
MAIS HEUREUSEMENT POUR NOUS
PERSONNE NE VOUDRA JAMAIS  LE CROIRE

Traduit de l'italien par Francis Catalano et Antonella D’Agostino