Sara Ventroni
[Nessuno di noi qui presenti]
[Nessuno di noi qui presenti]
Nessuno di noi qui presenti ha da piangere morti,
ci monta l’invidia per delle granate.
I giovani hanno la moda dei viaggi in terre di guerra:
mine da schivare, la vita li sfiora.
Quando tutti colpivano i muri che cadevano: c’ero anch’io.
Io c’ero: ero lì, proprio lì, ti ricordi? Leben geht an uns vorbei.
La vita ci sfiora e se ne va. L’hai visto anche tu
che la vita sfiorisce immatura, arriva all’ora
ancora acerba, la pelle in tiro come il cuoio di un tamburo.
Dopo il latte ci viene sonno. Il nostro impegno più serio
è piangere i vostri morti, commemorare stragi.
Quella del pane e del pesce. Anche quella del mercato.
E grazie allora. Dopo le cene e i caffè,
dopo la rakja c’è ancora molto da fare,
tutto da ricostruire. Devo dirlo al dottore
che la forza di un popolo si misura
sulla resistenza al mercato mondiale.
Nemmeno mi ascolti, a che pensi quando ti parlo.