Piero Salabé 
Translator

on Lyrikline: 18 poems translated

from: italiano, español to: alemán

Original

Translation

*** [Tra un po' tutti all'inferno]

italiano | Patrizia Cavalli

Tra un po' tutti all'inferno.
Però per il momento
è finita l'estate.
Avanti, su, ai divani!
Ai divani! Ai divani!

© Einaudi
from: L'io singolare proprio mio
Turin: Einaudi, 1999
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2010

*** [ Bald landen wir alle in der Hölle]

alemán

Bald landen wir alle in der Hölle.
Im Moment aber
ist der Sommer gerade vorbei.
Auf, in die Salons!
Los, in die Salons! In die Salons!

Übersetzt von Piero Salabé
Aus: Patrizia Cavalli Diese schönen Tage
Carl Hanser Verlag 2009

*** [Se ora tu bussassi alla mia porta]

italiano | Patrizia Cavalli

Se ora tu bussassi alla mia porta
e ti togliessi gli occhiali
e io togliessi i miei che sono uguali
e poi tu entrassi dentro la mia bocca
senza temere baci disuguali
e mi dicessi: «Amore mio,
ma che è successo?», sarebbe un pezzo
di teatro di successo.

© Einaudi
from: L'io singolare proprio mio
Turin: Einaudi, 1999
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2010

*** [Würdest du jetzt an meine Tür klopfen]

alemán

Würdest du jetzt an meine Tür klopfen
und deine Brille abnehmen
und ich meine, die gleich ist
und kämst du in meinen Mund
ohne Furcht vor ungleichen Küssen
und sagtest zu mir: »Liebste,
was ist denn jetzt passiert?«, der Erfolg
des Stücks wär garantiert.

Übersetzt von Piero Salabé
Aus: Patrizia Cavalli Diese schönen Tage
Carl Hanser Verlag 2009

*** [Questo tempo sabbatico]

italiano | Patrizia Cavalli

Questo tempo sabbatico
prima di una partenza, questo tempo
rubato al tempo, questo tempo non mio
né di altri, il tempo della valigia
e del ritardo, questo lusso sospeso,
questo margine ricco,
quando audace e irresponsabile posso
quello che neanche gli anni mi concedono,
dove accorrono i pensieri più negletti
e sono accolti, e tra un pigiama
e una camicia s'insedia maestoso
ma arrendevole il possibile, dove potrei
persino telefonarti e dichiararmi
folle d'amore, questo unico tempo vero
involontario che ci è dato
per grazia di partenze, questo
non è nient'altro che preghiera.

© Einaudi
from: Pigre divinità e pigra sorte
Turin: Einaudi, 2006
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2010

*** [Diese Auszeit]

alemán

Diese Auszeit
vor einer Abreise, der Zeit
entrissene Zeit, mir nicht und niemandem
gehörende Zeit, die Zeit des Koffers
und der Verspätung, dieser schwebende Überhang,
dieser reiche Rest,
wenn ich kühn und sorglos kann
was mir nicht einmal die Jahre gewähren,
wo die vergessensten Gedanken herbeieilen
und empfangen werden und zwischen einem Schlafanzug
und einer Bluse sich erhaben
doch nachgiebig das Mögliche niederläßt, wo ich dich
sogar anrufen und dir meinen Liebeswahn
gestehen könnte, diese einzige wahre
absichtslose Zeit
von Abfahrts Gnaden
ist reines Gebet.

Übersetzt von Piero Salabé
Aus: Patrizia Cavalli Diese schönen Tage
Carl Hanser Verlag 2009

*** [Poi d'improvviso]

italiano | Patrizia Cavalli

Poi d'improvviso per garanzia animale
l'anima sempre torna sempre uguale.

Il cuore gonfio, di nuovo pronto
a sciogliersi e a mischiarsi, uscivo in cerca
del mio appuntamento tra la sicura
ricchezza delle piazze. In ogni faccia

vedevo una promessa, con tutte queste facce
forse qualcuna mi farà restare.
Basta, non compro più! Eccomi in vendita
assieme ai miei meravigliosi occhiali blu.

Infatti mi piacevano gli occhiali.
Sono più belle le donne con gli occhiali,
hanno al sole una generica bellezza
che fieramente espongono alla luce,
senza quella svagata debolezza
degli occhi che si oppongono alla luce
(lo sguardo non è fatto per le piazze
ma per le delicate intimità).

Quel nero degli occhiali sopra gli occhi
rende le facce quasi tutte uguali,
moltiplicati aspetti del possibile,
democrazia dei sensi, io sono qua.

© Einaudi
from: Sempre aperto teatro
Turin: Einaudi, 1999
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2010

*** [Dann auf einmal]

alemán

Dann auf einmal dank der Gewähr des Tiers
kehrt immergleich die Seele immer wieder.

Das Herz angeschwollen, wieder bereit
sich zu lösen und zu vermischen, ging ich hinaus und suchte
nach meiner Verabredung in der sicheren
Fülle der Platze. In jedem Gesicht

las ich ein Versprechen, unter all den Gesichtern
wird eines mich zum Bleiben bewegen.
Schluß, ich kaufe nicht mehr! Ich biete mich an
samt meiner wunderschönen blauen Brille.

Sonnenbrillen liebte ich nämlich.
Frauen mit Sonnenbrillen sind schöner,
unbestimmt leuchtet ihre Schönheit in der Sonne
bietet sich Stolz dem Licht,
ohne jene fahrige Schwäche
von Augen die sich gegen das Licht wehren
(der Blick ist nicht für Platze geschaffen
sondern für zarte Vertraulichkeit).

Das Schwarz der Brillen vor den Augen
macht alle Gesichter fast gleich,
eine Vervielfältigung des Möglichen,
Demokratie der Sinne, hier bin ich.

Übersetzt von Piero Salabé
Aus: Patrizia Cavalli Diese schönen Tage
Carl Hanser Verlag 2009

*** [Pigre divinità e pigra sorte]

italiano | Patrizia Cavalli

Pigre divinità e pigra sorte
cosa non faccio per incoraggiarvi,
quante occasioni con fatica vi offro
solo perché possiate rivelarvi!
A voi mi espongo e faccio vuoto il campo
e non per me, non è nel mio interesse,
solo per farvi esistere mi rendo
facile visibile bersaglio. Vi do
anche un vantaggio, a voi l'ultima mossa,
io non rispondo, a voi quell'imprevisto
ultimo tocco, rivelazione
di potenza e grazia: ci fosse un merito
sarebbe solo vostro. Perché io non voglio
essere fabbrica della fortuna
mia, vile virtù operaia che
mi annoia. Avevo altre ambizioni, sognavo
altre giustizie, altre armonie: ripulse
superiori, predilezioni oscure,
d'immeritati amori regalie.

© Einaudi
from: Pigre divinità e pigra sorte
Turin: Einaudi, 2006
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2010

*** [Träge Götter und träges Schicksal]

alemán

Träge Götter und träges Schicksal
was tue ich nicht euch zu ermutigen,
wie viele Anlässe biete ich euch mühsam
bloß damit ihr euch offenbart!
Euch setze ich mich aus, räume das Feld,
doch nicht für mich, nicht aus Eigennutz,
bloß damit ihr existiert mache ich mich zum leichten
erkennbaren Ziel. Sogar einen Vorsprung
gewähre ich euch, den letzten Zug sollt ihr haben
ich antworte nicht, euch gebührt der letzte
Überraschungsstreich, Offenbarung von Macht und Gnade.
Gäb's einen Verdienst - es wär nur eurer! Weil ich nicht Schmiedin
meines Glücks sein will, eine niedere Handwerkstugend
die mich langweilt. Andere Ambitionen hatte ich, träumte
von anderen Gerechtigkeiten und Harmonien:
von höheren Abweisungen, dunklen Vorlieben,
von Gaben unverdienter Lieben.

Übersetzt von Piero Salabé
Aus: Patrizia Cavalli Diese schönen Tage
Carl Hanser Verlag 2009

*** [Mammina mia]

italiano | Patrizia Cavalli

Mammina mia, dammi la virtù,
slacciami! Si avvicina allegria,
potevo immaginarlo?

Dove mi piacerebbe stare adesso?
Naturalmente innaturale
sempre con te che pure resti uguale.

Mi fermo nei millimetri
del particolare: la parte interna
del labbro inferiore, cisterna

dove cado imbambolata - nòcciolo
di nespola, per arrivare
a quella levigatezza bagnata

tolgo la buccia mangio la nespola.
Dove mi piacerebbe stare adesso
con il sole mezzo addormentato

il rumore allontanato?
Ma qui, senz'altro. Avevo
la risposta e l'ho detta.

Spirituale spirito della bicicletta,
fossi un ragazzo io e una ragazza
tu, fosse il contrario anche,

ti potrei baciare, mi potrei accostare,
potrei succhiare quel nòcciolo di nespola.

La frutta appena comprata
io l'assaggio sempre per strada.

© Einaudi
from: L'io singolare proprio mio
Turin: Einaudi, 1999
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2010

*** [Die Tugend gib mir du Süße]

alemán

Die Tugend gib mir du Süße
laß mich los! Freude kommt
wie konnte ich das wissen?

Wo ich jetzt gern wäre?
Natürlich unnatürlich
mit dir, der immergleichen.

Ich verweile in den Millimetern
der Einzelheiten: im Inneren
der Unterlippe, eine Zisterne
in die ich verträumt falle – Kern
einer Mispel, um zu jener feuchten
Glätte zu gelangen

Schäle ich die Haut, esse die Mispel.
Wo ich jetzt gern wäre
bei dieser verschlafenen Sonne
dem verebbenden Lärm?
Hier, natürlich. Die Antwort
Wusste ich und habe sie gesagt.

Geistiger Geist des Fahrrads,
wäre ich ein Junge und ein Mädchen du,
oder auch andersherum

könnte ich dich küssen, mich nähern,
den Mispelkern saugen

Frischgekauftes Obst
Verkoste ich immer unterwegs.

Übersetzt von Piero Salabé
Aus: Patrizia Cavalli Diese schönen Tage
Carl Hanser Verlag 2009

*** [Chi entra in un vagone]

italiano | Patrizia Cavalli

Chi entra in un vagone dà prova di se stesso,
tralascia il corpo, esercita lo spirito,
mette a dormire i sensi, dorme davvero
o li devia in un libro, in un giornale
o fissa cieco un punto casuale
pur di non confondersi alla mischia.
Ma nella luce bianca
e cruda sono tutti uguali,
popoli perduti solo affidati
a ciò che una residua vista
potrebbe forse ancora intravedere
di quella strana sorprendente cosa
che un tempo, non tanto tempo fa,
era una faccia.

© Einaudi
from: Pigre divinità e pigra sorte
Turin: Einaudi , 2006
Audio production: Literaturwerkstatt 2010

*** [Wer einen Waggon betritt]

alemán

Wer einen Waggon betritt, bewährt sich selbst
vergißt den Körper, übt den Geist,
schläfert seine Sinne ein, schlaft wirklich ein
oder lenkt sie um auf ein Buch, eine Zeitung
oder starrt blind auf einen wahllosen Punkt,
um nicht im Gedränge unterzugehen.
Doch im weißen rohen Licht
sind alle gleich,
verlorene Völker nur dem anvertraut
was eine verbleibende Sehkraft vielleicht noch erahnen könnte
von jenem seltsamen wunderlichen Ding
das einst vor nicht zu langer Zeit noch
ein Gesicht war.

Übersetzt von Piero Salabé
Aus: Patrizia Cavalli Diese schönen Tage
Carl Hanser Verlag 2009

*** [Bene, vediamo un po' come fiorisci]

italiano | Patrizia Cavalli

Bene, vediamo un po' come fiorisci,
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
se nel morire infradici o insecchisci,
avanti su, io guardo, tu fiorisci.

© Einaudi
from: Pigre divinità e pigra sorte
Turin: Einaudi, 2006
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2010

*** [Sehen wir mal wie du blühst]

alemán

Sehen wir mal wie du blühst,
wie du dich öffnest, welche Farbe deine Blüten haben,
wie viele Stempel, mit welchen Finten
du deine Pollen verstreust und dich vermehrst,
ob du heftig blühst oder schmachtend
welche Haltung du einnimmst, wohin du dich neigst,
ob du im Sterben moderst oder trocknest,
komm schon, blühe du - ich schau zu.

Übersetzt von Piero Salabé
Aus: Patrizia Cavalli Diese schönen Tage
Carl Hanser Verlag 2009

*** [Ah, ma è evidente, muoio]

italiano | Patrizia Cavalli

Ah, ma è evidente, muoio,
Sto per morire, che siano giorni
o anni, sto per morire,
muoio. Lo fanno tutti,
dovrò farlo anch'io. Sì, mi conformo
alla regola banale. Però intanto,
tra un sonno e l'altro finché esiste il sonno
(solo chi è in vita gode del suo sonno)
guardando il cielo, girando gli occhi
intorno, in questi istanti incerti
io sono certamente un'immortale.

© Einaudi
from: Pigre divinità e pigra sorte
Turin: Einaudi, 2006
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2010

*** [Keine Frage, ich sterbe]

alemán

Keine Frage, ich sterbe.
Bald sterbe ich, ob es Tage
oder Jahre sind, bald ist es soweit
ich sterbe. Alle tun das,
ich muß es auch. Ja, dieser banalen
Regel passe ich mich an. Doch einstweilen
zwischen dem einen und dem anderen Schlaf
solange es ihn noch gibt (nur Lebende genießen ihren Schlaf)
wenn ich in den Himmel blicke, die Augen
kreisen lasse, in diesen unsicheren Momenten
bin ich sicher unsterblich.

Übersetzt von Piero Salabé
Aus: Patrizia Cavalli Diese schönen Tage
Carl Hanser Verlag 2009

*** [Ah smetti sedia di esser così sedia]

italiano | Patrizia Cavalli

Ah smetti sedia di esser così sedia!
E voi, libri, non siate così libri!
Come le metti stanno, le giacche abbandonate.
Troppa materia, troppa identità.
Tutti padroni della propria forma.
Sono. Sono quel che sono. Solitari.
E io li vedo a uno a uno separati
e ferma anch'io faccio da piazzetta
a questi oggetti fermi, soli, raggelati.
Ci vuole molta ariosa tenerezza,
una fretta pietosa che muova e che confonda
queste forme padrone sempre uguali, perché
non è vero che si torna, non si ritorna,
al ventre, si parte solamente,
si diventa singolari.

© Einaudi
from: L'io singolare proprio mio
Turin: Einaudi, 1999
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2010

*** [Sei nicht so Stuhl, Stuhl]

alemán

Sei nicht so Stuhl, Stuhl!
Und seid weniger buchhaft, ihr Bücher!
Wie man sie anzieht, so liegen sie an, die vergessenen Jacken.
Zu viel Stoff, zu viel Identität.
Alles Herren der eigenen Form.
Sie sind. Was sie sind. Einsam,
So sehe ich sie einzeln nacheinander
und werde ebenso starr zur kleinen Piazza
dieser festen einsam erstarrten Dinge.
Man braucht viel luftige Zartheit
und einfühlende Eile um diese herrischen immergleichen
Formen zu verschieben und verwirren, denn es stimmt nicht
daß man zurückkehrt, man kehrt in den Schoß
nicht zurück, man entfernt sich nur
man vereinzelt.

Übersetzt von Piero Salabé
Aus: Patrizia Cavalli Diese schönen Tage
Carl Hanser Verlag 2009

Trabajar cansa

español | Daniel Samoilovich

Permanecer inmóvil por la tarde
en el aire entre las altas rosas
requiere exactitud, concentración:
también el picaflor llega a cansarse.
Se prende de las matas bajas,
las inclina hasta el piso
y queda panza arriba, borracho,
agarrado a su dalia.

© Daniel Samoilovich
from: La ansiedad perfecta
Buenos Aires: De la Flor, 1991
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2009

Arbeiten macht müde

alemán

Unbewegt bleiben am Nachmittag,
in der Luft zwischen hohen Rosen
fordert Genauigkeit, Konzentration:
auch der Kolibri wird mude.
Er hängt von den niederen Sträuchern,
biegt sie bis zu dem Boden
und bleibt mit dem Bauch nach oben, betrunken,
an seine Dahlie geklammert.

Übersetzt von Piero Salabé

Porto dos Ossos

español | Daniel Samoilovich

La angustia del amor te aprieta la garganta
como si nunca más fueras a ser amado.
Apollinaire

¿Pero cómo se hará de noche si la sombra
no sabe qué hacer contra el pulido
azul de la bahía?
Los cascos de los barcos ya están negros
y el cielo rayado de mástiles negros
y el agua todavía resplandece.
En el bar, siluetas
que la tarde cortó de su papel plateado
toman whisky y murmuran
en media docena de lenguas. Y tu botella
se va poniendo igual a todas las botellas;
ya no es posible leer las etiquetas.
¿Pero cómo se hará de noche
si la noche vacila
ante el escudo azul de la bahía?
Alguien tal vez venga nadando
de los barcos, y por la estela negra
que dejen sus brazadas invisibles
entre la noche al mar. Entonces sí,
antes que llegue el nadador
será de noche y se habrá abierto
la mano que en un puño tu corazón tenía.

© Daniel Samoilovich
from: La ansiedad perfecta
Buenos Aires: De la Flor, 1991
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2009

Porto dos Ossos

alemán

Die Liebesqual würgt dir den Hals,
                                                    als würdest du nie wieder geliebt werden.
                                                                                                Apollinaire


Wie aber soll die Nacht kommen, wenn der Schatten
hilflos ist gegen die azurne Glätte der Bucht?
Die Rümpfe der Boote sind schon schwarz,
der Himmel gestreift von schwarzen Mästen
und noch flackert das Wasser.
In der Bar trinken Umrisse, die der Abend
aus seinem Silberpapier ausgeschnitten hat,
Whiskey und murmeln ein halbes
Dutzend Sprachen. Und deine Flasche
gleicht mehr und mehr den anderen Flaschen,
das Etikett ist nicht mehr zu lesen.
Wie aber soll die Nacht kommen,
wenn die Nacht schwankt vor dem azurnen
Schild der Bucht?
Vielleicht schwimmt jemand von den Booten her,
und durch das schwarze Kielwasser
seiner unsichtbaren Stöße fließt
die Nacht ins Meer.
Dann endlich, vor seiner Ankunft,
wird es Nacht sein und die Hand
die dein Herz im Griff hielt
wird sich geöffnet haben.

Übersetzt von Piero Salabé

Piso alto

español | Daniel Samoilovich

Tengo miedo, dijiste, no hizo falta
que explicaras de qué.
Entonces yo debo haber hablado de la muerte
porque recuerdo citas, un par
de escritores de lengua alemana,
un proverbio italiano, rimado,
Horacio, Catulo y quién sabe
qué más. En mi recuerdo hablo
sin dudar, como leyendo en voz alta,
o como si alguien hablara por mí
mientras yo me sustraigo a tu atención
para pensar en otra cosa.
Nuestra ropa tirada por el piso
es una colección de excéntricos cadáveres,
rojos, verdes y grises, ahí
donde un asesino los dejó; y se escucha,
abajo, afuera, patinar
los autos en la calle mojada.

© Daniel Samoilovich
from: Superficies iluminadas
Madrid: Hiperión, 1996
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2009

Obere Etage

alemán

Ich habe Angst, meintest du, wovor
brauchtest du nicht zu sagen.
Da muß ich über den Tod
gesprochen haben, weil ich Zitate
erinnere, ein paar deutschsprachige Autoren,
ein italienisches Sprichwort, gereimt,
Horaz, Catull, und wer weiß was
noch. In meiner Erinnerung spreche ich
ohne zu zweifeln als läse ich laut vor
oder als spräche jemand für mich
während ich mich deiner Aufmerksamkeit entziehe
um anderes zu denken.
Unsere auf den Boden geworfenen Kleider
sind eine Sammlung bizarrer Leichen,
rot, grün und grau, da
wo ein Mörder sie zurückließ; und unten,
außerhalb, hört man die Autos
auf der nassen Straße gleiten.

Übersetzt von Piero Salabé

Mm...

español | Daniel Samoilovich

¿Quién pegó los vasos a la mesa?
A cada rato parece que fuera
a comenzar una serie feliz de asesinatos:
me acuchillás, te doy con la botella,
o, entre los dos, matamos al mozo.
Pero el crimen se evapora y las cenizas
de los cadáveres que no producimos
lo ponen todo gris, funesto:
ese mantel manchado, la espera,
mm, esos silencios, era necesario
que nos hicieran daño: era necesario
que daño nos hiciéramos, un dios
atolondrado tenía que ser
el que nos dio como únicos juguetes
los cuerpos, tan simples y tan raros.
Cuando el paisaje se vuelve complejo
(y siempre se vuelve complejo)
ya no sabemos qué hacer con ellos.
No podemos seguirles el tren
como los ojos siguen
entre los techos el vuelo de los pájaros.
Ahí va uno: todas las veces adivino
el sitio exacto donde van a apoyarse
y esa intuición que con astucia
benevolente el pájaro confirma
parece trasuntar un favor más vasto, el de los hados.

© Daniel Samoilovich
from: Superficies iluminadas
Madrid: Hiperión, 1996
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2009

Mm...

alemán

Wer hat die Glaser auf den Fisch geklebt?
Jeden Moment scheint eine glückliche
Mordserie zu beginnen: du erstichst mich,
ich schlage dich mit der Flasche,
oder wir bringen zu zweit den Kellner um.
Doch das Verbrechen verdunstet und
die Asche der Leichen, die wir nicht hergeben,
macht alles grau, traurig:
diese fleckige Decke, das Warten, mm,
dieses Schweigen, sie mußten uns weh tun:
weh tun mußten wir uns, ein leichtfertiger
Gott mußte es sein
der uns als einziges Spielzeug
die Körper gab, so einfach und rätselhaft.
Wenn sich die Landschaft kompliziert
(und sie kompliziert sich immer)
wissen wir nicht mehr, was wir mit ihnen
tun sollen. Wir können ihnen nicht
nachgehen, wie die Augen dem Flug
der Vögel zwischen den Dächern.
So läuft’s: Jedes mal errate ich genau,
wo sie aufsetzen werden,
und diese Eingebung, die der Vogel
mit wohlwollender Schlauheit bestätigt,
steht, wie es scheint, für eine größere Gunst:
die des Schicksals.

Übersetzt von Piero Salabé

La giornata atlantica

italiano | Patrizia Cavalli

Quando col mio giudizio mi dispongo
alla tiepida pace di ogni giorno,
ai pomeriggi docili, al sonno largo
e naturale, non più nemica al clima
che anzi fermo e uguale mi carezza
- si schiude il grumo delle voci e mi fa entrare
e mi corteggiano gli odori delle strade
e mi concedo agli angoli alle piazze
ai visi di vecchi e di ragazze, e innamorata
casta trovo ogni scusa per poter restare -
improvvisa ritorna la giornata atlantica.

La luce alta, i suoni alti della luce
e si apre la distanza. Basta quel luccichio
di latte alle persiane, quelle fessure d'ombra
dense e profonde, l'abbaglio di frescura,
lo sventolio dei rami dai balconi,
ecco l'estate e il cielo si fa mare.
La città si solleva e veleggiando oscilla
mossa dalle brezze. Chiamati dalle altezze
senza ancoraggio o pesi i miei sensi
non più raccolti ma vagabondi sciolti
soli e assoluti si perdono nell'aria
e a casa mandano notizie di terrore.
Notizie: mentre in casa ogni oggetto
ritrova il suo cassetto il suo scaffale
io divento a me stessa marginale.
La mia materia evapora.

L'isola scura e densa mi riappare.
Quella sostanza spessa, promessa di rimedio,
fammi entrare. Riportami al mio limite
circondami, con le carezze segna i miei contorni,
col peso del tuo corpo dammi corpo.
Ma è il rimedio che produce il male.

© Einaudi
from: L'io singolare proprio mio
Turin: Einaudi, 1999
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2010

DER ATLANTISCHE TAG

alemán

Wenn ich mit meinem Verstand
mich auf den lauen Frieden des Alltags einstelle,
auf die zahmen Nachmittage, den weiten
natürlichen Schlaf und dem Wetter nicht mehr grolle
das mich jetzt still und gleichmäßig streichelt
– ein Knäuel von Stimmen löst sich, läßt mich hinein,
umworben von Straßengerüchen gebe ich mich den Ecken
den Plätzen den Gesichtern von alten Männern
und Mädchen hin, suche in keuscher
Verliebtheit jeden Vorwand zu bleiben –
ist auf einmal der atlantische Tag wieder da.

Das hohe Licht, die hohen Töne des Lichts
und die Feme öffnet sich. Das milchige
Schimmern der Fensterläden, die tiefen
dichten Schattenrinnen, die blendende
Frische, die wehenden Zweige auf den Balkonen,
und schon kommt der Sommer und der Himmel wird Meer.
Die Stadt erhebt sich und segelt schwankend
in der Brise. Anker-
und schwerelos verlieren sich meine Sinne
von den Hohen gerufen, ungebunden
frei umherschwirrend, einsam und grenzenlos,
senden sie schreckliche Nachrichten heim.
Nachrichten: Während im Haus jeder Gegenstand
in seine Schublade sein Regal zurückfindet
werde ich mir selbst zur Nebensache.
Meine Materie verflüchtigt sich.

Vor mir taucht die dunkle dichte Insel wieder auf.
Jene feste Substanz, Versprechen von Heilung,
laß mich hinein. Bring mich zurück an meine Grenze,
umgebe mich, zeichne streichelnd meine Umrisse,
mit dem Gewicht deines Körpers gib mir einen Körper.
Doch die Heilung bringt das Übel.

Übersetzt von Piero Salabé
Aus: Patrizia Cavalli Diese schönen Tage
Carl Hanser Verlag 2009

Es la hora

español | Daniel Samoilovich

Es la hora en que las lanchas atraviesan el lago
y quedan negras estelas diagonales
a los lados del muelle.
Chicos, voces: el paisaje
va perdiendo precisión y matices.
Veo el cabo arrojado, la excepción amarilla
de los salvavidas saltar, uno por uno, a tierra.
Pronto se instalará sobre nosotros,
enorme, el cielo del sur.
Todo presente, todo provisorio:
ni quedan huellas en el agua, ni guarda
una noche memoria de las otras.
Es un milagro que el cinturón de Orión
venga siempre a calzar en su cintura.
Gravedad, oí decir,
es el secreto del día que acaba
y las estrellas que no colapsan:
de gravedad está hecho el disco de las horas,
nosotros, el temblor que deja un pez
cuando salta en el lago.

© Daniel Samoilovich
from: La ansiedad perfecta
Buenos Aires: De la Flor, 1991
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2009

Es ist die Stunde

alemán

Es ist die Stunde, wenn Kähne den See kreuzen
und schwarze, schräge Kielspuren
um den Kai spülen.
Kinder, Stimmen: die Landschaft verliert
an Genauigkeit, Nuancen.
Ich sehe das geworfene Seil, die gelbe Ausnahme
der Schwimmwesten, wie sie eine nach der anderen
auf die Erde springen.
Bald wird sich über uns gewaltig
der Südhimmel wölben.
Alles gegenwärtig, alles vorläufig:
Keine Spuren im Wasser und keine
Nacht, die an andere erinnert.
Es ist ein Wunder, wie der Orion
sich immer wieder in seinen Gürtel fügt.
Schwerkraft, hörte ich sagen,
ist das Geheimnis des ausgehenden Tages
und der Sterne, die nicht abstürzen:
Aus Schwerkraft ist die Stundenscheibe gemacht,
wir, das Beben, das ein Fisch hinterläßt
wenn er im See springt.

Übersetzt von Piero Salabé

El huet-huet

español | Daniel Samoilovich

La memoria, pensada como lluvia,
y la lluvia como cristal de aumento
sobre la letra apretada del paisaje.
O si no, el rumor del verso, dicho
con voz áspera aunque no audible
tras la pantalla de la mano izquierda
alargando las sílabas tónicas —acentos
sobre el trébol ya mojado, sobre
las piedritas del camino.
Transparencia; pero también
convexidad en el borde de las gotas:
como si el mundo en sus extremos tendiera
a ponerse de perfil, el placer
en su límite a la agonía.
Y a través de esa lluvia sin rachas
inverosímil en su perfección
cruza el parque, sonámbulo, el huet-huet.

© Daniel Samoilovich
from: Superficies iluminadas
Madrid: Hiperión, 1996
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2007

Huet Huet oder Der Bürzelstelzer

alemán

Die Erinnerung wie Regen
und der Regen wie ein Vergrößerungsglas
über die gedrängte Schrift der Landschaft.
Oder sonst der Laut eines Verses, gesprochen
mit rauher, wenn auch unhörbarer Stimme hinter
dem Schirm der linken Hand,
die betonten Silben ziehend   Betonungen
über den schon feuchten Klee, über die Kiesel
des Weges.
Durchsichtigkeit, aber auch
Krümmung am Rande der Tropfen:
Als neigte sich die Welt an ihren Enden
um sich im Profil zu zeigen, die Freude
an ihrer Grenze zur Qual.
Und durch diesen stillen Regen,
unwirklich in seiner Perfektion,
durchquert der Huet Huet wie im Schlaf
den Park.

Übersetzt von Piero Salabé

Algo falso, erróneo hay acá adentro

español | Daniel Samoilovich

que desgasta las cosas que decimos:
los vasos son prudentes, quietos
sobre el mantel manchado.
Un ala, un sesgo, un caer
en picada sobre la presa:
es posible que ya no, que no.
Pero la escena se distrae
y opaca, su sentido fracasa
en su propia evidencia.
El maître como una araña pensativa
mira el jardín desde el vano de la puerta.

© Daniel Samoilovich
from: Superficies iluminadas
Madrid: Hiperión, 1996
Audio production: Literaturwerkstatt Berlin 2009

Etwas Falsches, Irriges ist hier drinnen

alemán

das die Dinge, die wir sagen, abnutzt:
die Gläser sind vorsichtig, still
über der befleckten Tischdecke.
Ein Flügel, eine Drehung, ein Hinunterstürzen
auf die Beute: wahrscheinlich nicht mehr, gar nicht.
Doch die Szene zerstreut sich,
dunkelt, ihr Sinn scheitert
an der eigenen Evidenz.
Wie eine nachdenkliche Spinne blickt der Maître
aus der Türöffnung in den Garten.

Übersetzt von Piero Salabé