statua dal volto bronzeo
schiava con i denti d’avorio
due giorni prima dell’asta
ti sei ammalata

tutta curva
ti fanno male le articolazioni
gemono le fratture nei tuoi polsi troppo sottili
per il dolore hai morso il tuo labbro di corallo fino a farlo sanguinare

paralizzata dal terrore osserva
s’è intorpidita per la troppa tensione, il collo è paralizzato
insensibile il braccio non si regge
ha lasciato cadere il biglietto che sgualciva nel pugno

restauratore esperto
le si è accostato assestando
la colonna vertebrale di marmo fuori posto
sussurra «non abbia paura, scricchiolerà solo un po’»
si raffreddano le lacrime che ribollivano nel petto

massaggerà la zona
dove s’è allargata e s’è asciugata la macchia d’inchiostro
sulle ossicine sbiancate delle dita
dei suoi baffi fa una spazzola
pulisce le incrinature, le giunture, le ascelle, le forcelle e il marchio

dopo di che lei soltanto sussulterà
al colpo del martello
e involontariamente diverrà selvatica
quando un nuovo padrone farà schioccare la lingua