guerickes sperling

„...köstlicher als Gold, bar jeden
Werdens und Vergehens...“
- Otto von Guericke -

was ist das, unsichtbar und doch so mächtig,
daß keine kraft ihm widersteht? der kreis
von bürgern rund um meister guericke
und seine konstruktion: die vakuumpumpe,
die auf drei beinen in das zimmer ragt,
vollendet und mit der obszönen grazie
der mantis religiosa. messingglanz,
die kugel glas als rezipient: hier sitzt
der sperling, der wie eine weingeistflamme
zu flackern angefangen hat – die luft
die immer enger wird. vorm fenster reifen
die mirabellen, summt die wärme, wächst
das gras auf den ruinen. an der wand
ein kupferstich vom alten magdeburg.
die unbeirrbarkeit der pendeluhr,
diopter, pedometer, astrolabium;
der globus auf dem tisch, wo eben erst
neuseelands rückenflosse den pazifik
durchschnitten hat, und wie aus weiter ferne
das zähe trotten eines pferdefuhrwerks.
„dieser tote sperling“, flüstert einer,
„wird noch durch einen leeren himmel fliegen.“

© 2016 Hanser Berlin im Carl Hanser Verlag GmbH & Co. KG, München
De: Selbstporträt mit Bienenschwarm. Ausgewählte Gedichte 2001- 2015
Berlin : Hanser Berlin, 2016
Producción de Audio: Literaturwerkstatt Berlin 2010

il passero di guericke

„...prezioso più dell’oro, privo d’ogni
              divenire e trascorrere...“

      - Otto von Guericke -


cos’è questa cosa, invisibile ma tanto potente
che nessuna forza gli resiste? la cerchia
dei cittadini intorno a mastro guericke
e alla sua costruzione: la pompa a vuoto,
che sulle sue tre gambe s’erge nella stanza,
perfetta e con l’oscena grazia
della mantis religiosa. bagliore dell’ottone,
la sfera di vetro come recipiente: qua sta fermo
il passero, che come una fiamma di spirito di vino
ha iniziato a tremolare – l’aria
che si assottiglia sempre più. davanti alla finestra
maturano le mirabelle, ronza il calore, cresce
l’erba sulle rovine. alla parete
un’incisione su rame dell’antico magdeburgo.
l’imperturbabilità dell’orologio a pendolo,
diottra, pedometro, astrolabio;
il mappamondo sopra al tavolino, dove appena adesso
la pinna dorsale della nuova zelanda ha inciso un solco
nel pacifico, e come da molto lontano
il passo lento e trascinato di un carro di cavalli.
“questo passero morto”, mormora uno,
“volerà ancora attraverso un cielo vuoto.”

traduzione di Irene Fantappiè