Elisa Biagini
Da una crepa
per O.L.
mi scrivo tra le
crepe, nei nodi
del legno, nella
polvere sotto il tappeto:
il buio, che aspetta
d’entrare, s’aggruma
d’occhiaie.
*
come su foglio
accartocciato
che si liscia
resta il
segno
crepa
a coloraci
l’inchiostro.
(noi ci imbeviamo
d’infiniti spigoli.)
*
mi si vede solo
in controluce,
materia come
chiara d’uovo,
patina gocciolata
dalla crepa:
un alfabeto braille
d’ossa che vogliono
uscire.
*
e la schiena si
crepa, astuccio
di semi
che spingono,
che s’aprono in rami,
cespuglio di dita
che mai giunge a toccare,
che taglia l’aria d’unghia.