Patrizia Valduga
Corsia degli incurabili [estratto]
Amore dove sei? Sto cosí male…
Quest’alba che non viene é un tuo segnale?
Del cuore non so piú il chi e il quale
e del resto infinito, abituale…
Alcuni versi dal mio memoriale.
Amore senza amore, criminale,
Salute pure tu l’alba immortale!
Io non posso farti bene del male
Cosí, senza il magnetismo visuale,
Cosí, da questa dimora infernale
dove il malato é detto “terminale”….
La loro lingua, sempre piú triviale!
Dicevo, amore mio, sto cosí male…
Era il male d’amore, il piú banale.
A me il male si getta con le pale,
Mi seppellisce, dicevo, animale…
Adesso basta con le rime in ale!
Incurante di me, lassú, risale…
Ancora? basta! Ho detto … la mia aurora,
la bella aurora riposata, eguale.
Non stavo mica tanto male, allora…
Ma, a forza di ripeterlo, si sa,
Si finisce col crederlo, ed é fatta.
E’ il principio della pubblicità.