Al bel tempo

Mi volevo raccogliere, star solo.

Ma, dalla strada sotto la finestra,
venne dapprima il conversare alto
di mio fratello e di un nostro vicino.

Poi trombe di bambini che impietose
si sfidavano a squilli d'esultanza.

Poi l'abbaiare, da dietro la casa,
del cane ancora giovane e sorpreso
da ogni cosa che gli tocca i sensi.

Poi una, due, tre e più automobili
che, mi accorsi, passavano a intervalli
troppo vicini, se già circonvalla
tutto il villaggio l'assidua autostrada.

Poi, da lontano, un gallo che spandeva
intempestivo, a mezzo la mattina,
il suo grigo d'inutile trionfo.

Poi nuove voci, di due donne, piane,
ma che pure vibravano nell'aria
serena e come vuota del settembre.

Poi altro ancora. E sempre le automobili,
questo rumore che più esprime il sordo
fuggire dei viventi dalla vita
che ascolta un senso...
                                     C'era da impazzire,
o da invocare il suono della pioggia,
ch'è sempre uno, non si avverte, e placa.

Ma vinse la pietà per il bel tempo,
per i miei simili e per quanti insieme
con loro si godevano gli estremi
giorni d'estate. Anch'io ero nel mondo.

© Remo Fasani
From: Dediche
Foggia: Bastogi , 1983
Audio production: H.Strunk / M.Mechner, literaturWERKstatt berlin, 2003

Dem schönen Wetter

Ich wollte mich sammeln, allein sein.

Doch von der Straße unter dem Fenster
erklang zunächst das laute Reden
meines Bruders mit einem Nachbarn.

Dann Kindertrompeten, die sich unerbittlich
jubelnd übertönten

Dann das Bellen hinter dem Haus
des noch jungen Hundes, den noch alles
erstaunt, was seine Sinne berührt.

Dann eins, zwei, drei und noch mehr Autos
die, so bemerkte ich, einander allzu rasch
folgten, wo doch die Autobahn beharrlich
das ganze Dorf umgeht.

Dann, von ferne, ein Hahn, der lästig
den halbem Morgen mit seinem eitlen
Triumphgeschrei durchdringt.

Dann weitere Stimmen, zwei Frauen, leise zwar,
und dennoch vibriert davon
die lichte, leere Septemberluft.

Dann noch etwas. Und immer die Autos,
dieser Laut, der mehr als alles das dumpfe
Fliehen der Lebenden vor dem Leben bezeugt,
das einem Sinn nachlauscht…
       Es war zum verrückt werden
oder sich nach dem Geräusch des Regens sehnen,
das, immer gleich, nicht stört und beruhigt.

Doch gewann die Nachsicht fürs schöne Wetter,
für Meinesgleichen und für alle, die
wie sie die spätsommerlichen Tage
genossen. Auch ich war auf der Welt.

Aus dem Italienischen übersetzt von Verena von Koskull