Blackout 6-12

6.

un addio con il rock

la foto di un cuore di carta un cuore fatto con un
manifesto per concerto appallottolato

sarebbe ora di mettersi il cuore in pace

con grande dispiacere di molti siamo di nuovo all'anno zero  

guardiamo indietro agli scorsi dieci anni e troveremo
facilmente la ragione di questo stupore

la sua coerenza rivoluzionaria di cui ci si vorrebbe
sbarazzare per sognare in pace

la prova sta in questo stupore

perché ha segnato l'inizio dì un'epoca e continuerà ritornare

anno zero perché come nel 1968 ogni precedente egemonia
culturale sulle nuove generazioni deve riconoscere
la propria debolezza

lo spiacevole 1968 non finirà più

mostrando contemporaneamente la fine di ogni pretesa
di egemonia culturale sui giovani

il pubblico si è mostrato in forma diversa e è divenuto
una cosa diversa


7.

come un incubo di questa cultura e di questa società

la sua coerenza rivoluzionaria di cui ci si vorrebbe sbarazzare
per sognare in pace

la fine della cattiva letteratura del riflusso che era essa
stessa una pretesa egemonia

il pubblico si è mostrato in forma diversa e è divenuto
una cosa diversa

la prova sta proprio nella vastità delle reazioni che i
mass-media si sono trovati a registrare

l'Arena è bastata a interrompere questo cattivo sogno

che vorrebbe continuare a vendere i propri prodotti
che nessuno vuole più

con grande dispiacere di molti siamo di nuovo all'anno zero

tutti i giorni nelle fabbriche italiane succede molto di più

lo spiacevole 1968 non finirà più

sono animali nuovi che in Fiat si portano dietro il loro
passato la loro vita privata la loro insofferenza per tutte
le autorità

la Fiat teme il loro odio per la fabbrica


8.

il potere da una parte i giovani dall'altra

lo spiacevole 1968 non finirà più

ci hanno provato tutti a recuperare i giovani

l'Arena è bastata a interrompere questo cattivo sogno

tutto ciò che nel 1968 era ancora latente o indeterminato
si è ora radicalizzato

la sua coerenza rivoluzionaria di cui ci si vorrebbe
sbarazzare per sognare in pace

per i nuovi operai la fabbrica è di Agnelli dicono a me
serve per farci i soldi e tirare a campare

non fanno che pensare al giorno in cui lasceranno la Fiat per

per tutti il lavoro che si compie quotidianamente è
noioso e nocivo

la Fiat teme il loro odio per la fabbrica

e cioè la musica lo stero il viaggiare il leggere l'andare
al cinema

i capi Fiat non hanno mai visto gli operai ridere e gli
viene una rabbia della madonna


9.

il sogno del riflusso era questo sogno della falsa coscienza

l'Arena è bastata a interrompere questo cattivo sogno

altri si fanno uno spinello e ridono come pazzi

i capi Fiat non hanno mai visto gli operai ridere e gli
viene una rabbia della madonna

le femministe poi sghignazzano tutte le volte che qualche
maschio dà ordini

è l'universo dei valori d'uso che si scontra con la
fabbrica e la produzione

soprattutto i capireparto sentono sulla pelle il loro disprezzo

la Fiat teme il loro odio per la fabbrica

ci sono i gay fanno boccacce scrivono sui muri viva Renato Zero

nel 1979 si è esaurita anche la speranza della fabbrica
come luogo in cui si lotta per il potere

studiare viaggiare suonare fare gli artigiani o andare in India

non fanno che pensare al giorno in cui lasceranno la Fiat per


10.

questi giovani arrivano da un altro pianeta ha commentato

è l'universo dei valori d'uso che si scontra con la
fabbrica e la produzione

e si convincono che non ci sia nessuno strumento
possibile per modificare il loro privato

non fanno che pensare al giorno in cui lasceranno Fiat per

per lavorare ma appena suona la sirena scappano come
lepri se possono si mettono in mutua

nella città disgregata dall'immigrazione resa inumana
dai quartieri ghetto dove la qualità della vita è drammatica

il salario è insufficiente perché l'unica comparazione
possibile sono i bisogni che emergono

i capi Fiat non hanno mai visto gli operai ridere e gli
viene una rabbia della madonna

non si affezionano al posto come ai tempi del miracolo economico

nel 1979 si è esaurita anche la speranza della fabbrica
come luogo in cui si lotta per il potere


11.

i giovani escono dalla fabbrica e entrano nello spettacolo

nel 1979 si è esaurita anche la speranza della fabbrica
come luogo in cui si lotta per il potere

infatti nel 1969 è finito spazzato via dall'operaio massa
il mito della grande azienda a cui il dipendente doveva
tutto e a cui era legato con la professionalità il lavoro
la morale

nella città disgregata dall'immigrazione resa inumana
dai quartieri ghetto dove la qualità della vita è drammatica

il salario non è più misura come per la generazione precedente
della sproporzione fra le prestazioni effettuate
e quanto percepito

è l'universo dei valori d'uso che si scontra con la
fabbrica e la produzione


12.

nella fabbrica non c'è speranza

nella città disgregata dall'immigrazione resa inumana
dai quartieri ghetto dove la qualità della vita è drammatica

© Nanni Balestrini
From: La violenza illustrata seguita da Blackout
Roma: Derive Approdi srl, 2001
ISBN: 88-87423-37-3
Audio production: 2006, M.Mechner / Literaturwerkstatt Berlin

Blackout 6-12

6.

un adieu avec du rock

la photo d’un cœur en papier un cœur fait avec une
affiche de spectacle roulée en boule

il serait temps d’avoir le cœur en paix

au grand déplaisir de plusieurs nous sommes de nouveau à l’an zéro

regardons les dix dernières années et nous trouverons
facilement la raison de cette stupeur

sa cohérence révolutionnaire dont on voudrait
se débarrasser pour rêver en paix

la preuve réside dans cette stupeur

parce qu’elle a marqué le début d’une époque et reviendra continuellement

l’an zéro parce que comme en 1968 chaque précédente hégémonie
culturelle sur les nouvelles générations doit reconnaître
sa faiblesse

le déplaisant 1968 ne finira plus

en montrant simultanément la fin de chaque prétention
d’hégémonie culturelle sur les jeunes

le public s’est montré sous une forme différente et est devenu
une chose différente

7.

tel un cauchemar de cette culture et de cette société

sa cohérence révolutionnaire dont on voudrait se débarrasser
pour rêver en paix

la fin de la mauvaise littérature du reflux qu’elle était elle
même une prétendue hégémonie  

le public s’est montré sous une forme différente et est devenu
une chose différente

la preuve réside exactement dans l’amplitude des réactions que les
mass-média se sont retrouvés à enregistrer

a suffit l’Arena pour interrompre ce mauvais rêve

qui voudrait continuer à vendre ses produits
que personne ne veut plus

au grand déplaisir de plusieurs nous sommes de nouveau à l’an zéro

tous les jours dans les usines italiennes il s’en passe beaucoup plus

le déplaisant 1968 ne finira plus

ce sont des animaux nouveaux chez Fiat ils traînent leur
passé leur vie privée leur intolérance pour toutes
les autorités

Fiat craint leur haine pour l’usine

8.

le pouvoir d’un côté les jeunes de l’autre

le déplaisant 1968 ne finira plus

ils s’y sont tous essayés à récupérer les jeunes

a suffit l’Arena pour interrompre ce mauvais rêve

tout ce qui en 1968 était encore latent ou indéterminé
s’est maintenant radicalisé

sa cohérence révolutionnaire dont on voudrait
se débarrasser pour rêver en paix

pour les nouveaux ouvriers l’usine appartient à Agnelli me disent-ils
elle permet de gagner de l’argent et de se laisser vivre

ils ne font que penser au jour où ils quitteront Fiat pour

pour chacun le travail qui s’accomplit quotidiennement est
ennuyeux et nocif

Fiat craint leur haine pour l’usine

c’est-à-dire la musique le stéréo voyager lire aller
au cinéma

les patrons de Fiat n’ont jamais vu rire les ouvriers et cela
les enrage au plus haut point

9.

le rêve du reflux était ce rêve de la fausse conscience

a suffit l’Arena pour interrompre ce mauvais rêve

d’autres fument un joint et rient comme des fous

les patrons de Fiat n’ont jamais vu rire les ouvriers et cela
les enrage au plus haut point

les féministes ensuite ricanent toutes les fois qu’un quelconque
mâle donne des ordres

c’est l’univers des valeurs d’usage qui s’affronte
avec l’usine et la production

les chefs d’équipe surtout ressentent leur mépris

Fiat craint leur haine pour l’usine

il y a les gays ils font des grimaces écrivent sur les murs vive Renato Zero

en 1979 s’est évanoui aussi l’espoir de l’usine
comme lieu où on lutte pour le pouvoir

étudier voyager faire de la musique de l’artisanat ou aller en Inde

ils ne font que penser au jour où ils quitteront Fiat pour

10.

ces jeunes viennent d’une autre planète a-t-il commenté

c’est l’univers des valeurs d’usage qui s’affronte
avec l’usine et la production

et ils se convainquent qu’il n’existe aucun instrument
possible pour modifier leur vie privée

ils ne font que penser au jour où ils quitteront Fiat pour

pour travailler mais à peine sonne la sirène ils s’enfuient comme
des lièvres s’ils le peuvent ils prennent des congés de maladie

dans la ville désagrégée par l’immigration rendue inhumaine
par les quartiers ghetto où la qualité de vie est dramatique

le salaire est insuffisant parce que l’unique comparaison
possible sont les besoins qui émergent

les patrons de Fiat n’ont jamais vu rire les ouvriers et cela
les enrage au plus haut point

ils ne s’attachent pas à leur emploi comme au temps du miracle économique

en 1979 s’est évanoui aussi l’espoir de l’usine
comme lieu où on lutte pour le pouvoir

11.

les jeunes sortent de l’usine et entrent dans le spectacle

en 1979 s’est évanoui aussi l’espoir de l’usine
comme lieu où on lutte pour le pouvoir

en effet en 1969 a été balayé par la masse ouvrière
le mythe de la grande entreprise à laquelle l’employé devait
tout et à laquelle il était lié avec le professionnalisme le travail
la morale

dans la ville désagrégée par l’immigration rendue inhumaine
par les quartiers ghetto où la qualité de vie est dramatique

le salaire n’est plus une mesure comme pour la génération précédente
de la disproportion entre les prestations effectuées
et ce qui est gagné

c’est l’univers des valeurs d’usage qui s’affronte
avec l’usine et la production

12.

dans l’usine il n’y a pas d’espoir

dans la ville désagrégée par l’immigration rendue inhumaine
par les quartiers ghetto où la qualité de vie est dramatique

Traduit de l'italien par Francis Catalano et Antonella D’Agostino