Giorgio Orelli
[Certo d’un merlo il nero ...]
[Certo d’un merlo il nero ...]
et già di là dal rio passato è 'l merlo
deh, venite a vederlo.
(Petrarca, CV, 21 sg.)
Certo d'un merlo il nero
mazzo di fiori d'un rosso
sorpreso dalla morte
nel breve buio d'un sottopassaggio
l'indomani farfalla
enorme d'un nero
punteggiato di rosso
nessuna traccia del giallo aranciato
il terzo giorno crosta
sfaldantesi in squame
eczema dell'asfalto il quarto
girasole dai petali rari
raschietti di spazzacamino
MAI SCOMPARSO
così che di sull'orlo
più d'una nuova potè raccontarmi
lo spazzino-necroforo
esperto solo di trasmutazioni
rapide
e in un mattino
pareva lentamente incenerirsi
ma nei fiati di nebbia del ritorno
ancora suppurava
toccati di bianco volani andavan variando
protesi verso piogge
sottili, già primaverili
ditelo ai merli sui marmi invernali
prima che i fiori del diavolo
moltiplichino il becco
delirino azalee