Sono le dieci e in Germania va tutto bene.
Il rapido stride entrando nel tunnel e la nevrosi affligge le alci.
Si precipitano nella fuga, tra le loro zampe tutto è d’intralcio,
rabarbari, piante di cipolle, campi di patate e coltivazioni di rape.
Sui loro zoccoli si appiccica la sabbia della puszta, e poi la steppa e
la tundra, nelle pellicce il fumo e il profumo di lacrime.
Nei loro occhi brilla il mare bianco infinito,
quando raddrizzano il collo al grido. E quella voce
disperde i popoli, spacca le famiglie, qua, là,
nei geli pungenti e sotto la frusta del sole.
Qualcuno va al cantiere, qualcuno a pulire il pesce.
Non senti più quella voce. Sbricioli una baguette.
Sfiori le codette sui dolci. La tua pelle
respira aria filtrata. La tua schiena ha la forma del sedile.
Ti sei già addormentato? Il rapido oscilla come una piuma.