Giorgio Orelli
Nel cerchio familiare
Nel cerchio familiare
Una luce funerea, spenta,
raggela le conifere
dalla scorza che dura oltre la morte,
e tutto è fermo in questa conca
scavata con dolcezza dal tempo:
nel cerchio familiare
da cui non ha senso scampare.
Entro un silenzio cosí conosciuto
i morti sono piú vivi dei vivi:
da linde camere odorose di canfora
scendono per le botole in stufe
rivestite di legno, aggiustano i propri ritratti,
tornano nella stalla a rivedere i capi
di pura razza bruna.
Ma,
senza ferri da talpe, senza ombrelli
per impigliarvi rondini;
non cauti, non dimentichi in rincorse,
dietro quale carillon ve ne andate,
ragazzi per i prati intirizziti?
La cote è nel suo corno.
Il pollaio s'appoggia al suo sambuco.
I falangi stanno a lungo intricati
sui muri della chiesa.
La fontana con l'acqua si tiene compagnia.
Ed io, restituito
a un piú discreto amore della vita...

Giorgio Orelli
† 10.11.2013, Bellinzona, Schweiz
Giorgio Orelli, einer der wichtigsten Lyriker der italienischsprachigen Schweiz, wurde 1921 in Airolo (Tessin) geboren. Er studierte an der Universität Freiburg Literatur, u.a. bei G. Contini. Als Dichter wurde er 1944 mit der Veröffentlichung seines Gedichtbandes ‚Né bianco né viola’ bekannt. In seinem literarischen Werk spielen die Jahre des zweiten Weltkrieges eine besondere Rolle. Er arbeitete zudem als Übersetzer (Goethe), Literaturwissenschaftler und als Lehrer für italienische Literatur unter anderem am Gymnasium von Bellinzona, wo er lebte. 1979 wurde ihm die Ehrendoktorwürde von der Universität Freiburg verliehen. 1988 erhielt er nach vielen Ehrungen in der Schweiz und in Italien auch die damals wichtigste Schweizer Literaturauszeichnung, den Grossen Schillerpreis.

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