Carl-Christian Elze

الألمانية

Daniele Vecchiato

الايطالية

unsere mütter haben uns auf einem flughafen ausgesetzt

unsere mütter haben uns auf einem flughafen ausgesetzt
ohne gepäck, blutig und nackt, entkabelt.
einige haben sofort geschissen, klebrig und schwarz
so schwarz, als wäre der teufel aus uns herausgetreten
und so klebrig, als könnten wir niemals mehr schweben
was so nicht stimmt, wir schweben sofort
mit einem arsenal von grausamkeiten, auf einem flughafen
der selber schwebt. unser flughafen ist gefüllt
mit ländern, städten und winzigen flughäfen, die nur
vom namen her flughäfen sind, in wirklichkeit:
flitzende punkte, obwohl worte wie flitzende punkte
in wirklichkeit nirgendwo sind, nur teilchen, schwebende
teilchen, die schwingen, ununterbrochen schwingen
solange wir warten in form von lose zusammengefügten
relativ kurzen, sprechenden stäbchen, warten
auf unseren einzigen flug, der uns abstürzen lässt
und unsere gehirne zurücknimmt; nicht in die engen schöße
unserer mütter, die längst morsch geworden sind
aber in die vorschöße; zwischen die schenkel 
einer hoffentlich gut aussehenden, uralten, mädchenhaften
planetaren dame.

© Verlagshaus Berlin
من: diese kleinen, in der luft hängenden, bergpredigenden gebilde
Berlin: Verlagshaus Berlin, 2016 / 2., überarbeitete Auflage 2019
الإنتاج المسموع: Haus für Poesie / 2018

le nostre madri ci hanno abbandonati in un aeroporto


le nostre madri ci hanno abbandonati in un aeroporto
senza bagagli, nudi e insanguinati, senza cavo.
alcuni si sono subito cagati addosso, appiccicosi e neri
così neri, come se da noi fosse uscito il diavolo
e così appiccicosi, come se non potessimo mai più volare
il che non è vero, ci libriamo subito
con un arsenale di crudeltà, in un aeroporto
anch’esso in volo. il nostro aeroporto è zeppo
di stati, città e minuscoli aeroporti, che solo
di nome sono aeroporti, ma di fatto:
punti che sfrecciano, anche se parole come punti che sfrecciano
di fatto non esistono, sono solo particelle,
particelle fluttuanti che vibrano, vibrano senza sosta
mentre noi attendiamo, bastoncini parlanti
relativamente corti, messi insieme alla rinfusa, attendiamo
il nostro unico volo, che ci fa precipitare
e ritira i nostri cervelli; non nei grembi angusti
delle nostre madri, che da tempo sono marciti,
ma nei pre-grembi; tra le cosce
di una, si spera bella, antica, puerile
planetaria signora.

Traduzione: Daniele Vecchiato