Giorgio Orelli
L'uomo che va nel bosco
L'uomo che va nel bosco
L'uomo che va nel bosco (lo rallegra
un suono di campana da non sa
bene quale paese: certezza di bel tempo?)
pensa a un tratto i compagni ch'è mutile chiamare,
i compagni spariti con le bocche
sporche di mirtilli in intrichi
d'ombra e sole.
La briga della vita
lo stesso giorno, o un altro, lo dimentica
al margine d'un nulla in cui sorge
come una riva un poggio e donne girano
il viso alla parete dei monti
con sulle spalle falci, che, divaricate,
oscillando, scintillano.
Al suo ritorno l'aria
è quella giusta, sottile, che punge
se anche nessuno, nel frattempo, è morto.