Sara Ventroni
Le cose che seguono alle cose.
Le cose che seguono alle cose.
Pulviscolo con capacità di calcolo, il corpo umano
è composto di parti meccaniche che presiedono
all’azione
(è necessario del peso
o forza gravitazionale
al moto concreto)
e tute da combattimento
leggère, fatte di nuovo materiale
dotate di sensori nelle fibre, capaci di fermare
i veleni, gli umani.
Volendo, si combatte anche di notte
− sempre come forma di simulazione
per la sperimentazione e lo sviluppo
delle tecnologie di difesa e aggressione −
Ma c’è chi vede più cose
di quanto può permettersi di capire
esegue un ordine inflessibile
e trova sempre un argomento ragionevole,
si spinge anche oltre le operazioni imposte
seguendo nascoste ragioni.
Seguono le valute, le zone di influenza
alle voragini aperte come cave sull’asfalto.
Steli bianche nel prato dello stadio
comunale
e targhe di ottone alla piazza del mercato:
Sarajevo.
Seguono i viali dagli alberi tagliati
seguono i tram che passano, gli sguardi bassi
che non si incrociano.
Colline, dossi con nomi ed estremi
incisi sui paletti.
Seguono lingue di fuoco nere e palanche inchiodate
alle orbite vuote delle finestre.
Seguono nuovi alberghi davanti ad alberghi fantasmi.
Seguono fili, seguono cartelli che seguono strade
impraticabili. Segue l’infezione che non ha confine.
Seguono avvisi e indicazioni: attento a dove cammini,
per ogni uomo ci sono cento mine.