Lello Voce
Lai del ragionare lento
اللغة: الايطالية
الترجمات:
الألمانية (Klagelied über das langsame Nachdenken), الفرنسية (Lai du raisonnement lent)
Lai del ragionare lento
Così non va, non va, non va, ti dico
che così non va: come una supernova
esplosa come un astro strizzato di fresco
come la tua bocca stanca e tesa
accelerata come particella ora non so più
nemmeno se sia una stella o invece
pajette incollata allo sguardo scheggia
di diamante che ti fora le pupille o
desiderio di luce che sfarfalla all’orizzonte
dell’ultimo oltremondo viaggio
condanna che ci danna panna acida che
ingozza la parola che ora già ci strozza
perché così non va, non va, non va:
è ormai soltanto un buco nero di sentimenti
e fiati amore addomesticato casalingo come
un tigre prigioniero o invece credi
che dovremmo dimissionare l’anima e
restar lì a vedere se alla fine ci sarà il
premio il lingotto la crociera che ci crocifigge
lo sforzo che infine ci infigge nel
ricordo lo share di un suicidio spettacolare
e notiziabile sintesi ultima dello scibile
di noi genere umano di noi genere estinto
di noi umani generati usati rottamati
(se ti parlo ormai non mi parlo, se mi parlo
ormai non ti parlo e se ne parlo credimi
è solo perché nel fiato che si elide in pensieri
resta la nostalgia di quando era ieri)
Così non dura, non dura, non dura, vi dico
che così non dura: qui si muore di fame
e d’obesità si muore di ricchezza e povertà,
si muore di solitudine e rumore si muore
in nome di Dio per liberarsi di Dio si
muore per il solo gusto di farlo e sentirsi anche
solo per un attimo Dio e io che qui trafitto
stringo al petto tutto il mio disfatto me
straccio il contratto e già tremo nel tirare
il dado credetemi vedrete che alla fine della fine
saremo colpevoli nostro malgrado e
ci saranno fiumi inutili di sangue e inchiostro mostri
perché così non dura, non dura, non dura:
forse saranno gli uccelli o un brulicare d’insetti
o gli occhi stretti delle belve degli esseri
striscianti delle selve né ce ne saranno in salvo
ma ce ne saranno invece di feroci dal cuore
calvo e le mascelle strette a digrignarci le
colpe a morderci l’anima al garretto a
strapparci confessioni torturate dal privilegio a
dettare l’ultimo florilegio lo spasimo ironico
che con un rutto dirà punto e basta che
dell’ultimo distrutto farà monumento del lamento
sberleffo sentimento spento tormento
(se vi parlo ormai non mi parlo, se mi parlo
ormai non vi parlo e se ne parlo credetemi
è solo perché le parole sono il ritmo della riscossa
insulto autismo acre che dà la scossa)
Così finisce male, male, male, gli dico
che così finisce male: perché ormai non ci sono
più perché né parole adatte allo sbigottimento
né attimi d’innamoramento né voglia di
vento perché si vive di spavento contento
di buio a cinque stelle di corpi senza pelle di
cielo senza faville di mascelle serrate di
maschere clonate si vive d’ignominia e falsità e
il male è un ovvietà un’abitudine è un luogo
comune un vestito rozzo e tozzo sul futuro
un muro duro e scuro scudo transazione emozionale
investimento sentimentale senza sale
perché così finisce male, male, male:
e non vale il trucco dell’opulenza né quello bieco
della scienza non vale il Dow Jones che sale
non vale la conquista dello spazio e nemmeno
la commozione per lo strazio né le viscere
immolate all’eterna sordità del cielo solo forse
strappando il velo forse scavando fino alle radici
del melo e del canto comune dell’aspro pelo
e del gastrico gonfio di gas e bugie gonfio di
cibo e bolo e chimo e chilo dopo chilo dimagrirsi
il profitto sino a renderlo esistenza scommessa
rischio di utopia respiro lungo e promessa
(se gli parlo ormai non mi parlo, se mi parlo
ormai non gli parlo e se ne parlo credimi
è solo perché odio dire io l’avevo detto,
perché non c’è scampo e scampo non c’è se l’ho detto)
Così non va così non dura così finisce male:
c’è un’aria che spira un’atmosfera da strage
un clima che intima gente che plaude prona s’inchina
c’è che chi dovrebbe opporsi pone
domande e non ha risposte c’è che nessuno
ha più speranze riposte ma solo azioni e buoni
bontà in borsino e sentimenti in finanziera
c’è che è una mal’aria tutta umida di violenza e
senza ripari a cui correre né santi a cui ricorrere
c’è che anche i tuoi occhi ormai non vedono
quanto ciechi sono divenuti i miei vecchi di dolore
e di ore presbiti di anni e orbi di debiti
perché così non va così non dura così finisce male:
non c’è più sale nemmeno a fare male
solo cocci di bicchieri frantumi di piatti aguzzi
feroci come voci colli di bottiglia miglia e
miglia di parole e parole e parole resti d’ossa
senza morsi torsi d’uomini e donne gonne
vuote di gambe mani senza braccia piedi senza
dita solo quest’interminabile parodia di vita
sgradita senza uscita questo tronco d’esistenza
che non fa più resistenza che s’arrende ma
poi già domani si pente pensa per vizio per
abitudine che forse è possibile credibile immaginabile
che raschia il fondo si nutre d’avanzi e scampoli
e sogni e intanto avanza avanza come un’onda
come un vento come un rigo che copre con la lana
dei versi il corpo nudo di noi due, riversi…
11 settembre 2001
Lello Voce
* 28.07.1957, Neapel, ايطاليا
يعيش في: Treviso, ايطاليا
Lello Voce wurde 28.07.1957 in Neapel geboren. Der Dichter, Autor und Performer kann als erster italienischer "Spoken Word"-Vertreter bezeichnet werden. Er hat den Poetry-Slam in seinem Land bekannt gemacht. Inzwischen gilt Lello Voce als die Nummer Eins auf diesem Gebiet und ist auf allen wichtigen italienischen Bühnen sowie bei Literaturfestivals von Paris bis São Paulo aufgetreten.
Sein Werk bewegt sich zwischen Lautpoesie und HipHop; sein experimenteller Ansatz hat immer wieder zur Zusammenarbeit mit Musikern, zuletzt der Formation Fast Blood, und Videokünstlern geführt.
Er selbst sagt: Ich glaube, daß der Klang der Stimme allein nicht ausreicht, denn Poesie braucht Gedanken, Kritik und Form. Daher mache ich eine bestimmte Art `Post-Sound Poetry´, deren Inhalt sehr wichtig ist, so wichtig, wie der Rhythmus der Stimme und die Tiefe des Atems. (...) meine Texte (sind) sehr politisch. Aber sie brauchen einen musikalischen Hintergrund, um Gefühle auszudrücken und sie brauchen kulturelle Traditionen und literarische Experimente, um die Form der aktuellen Sprache zu kritisieren und eine neue zu schaffen.
يعيش في: Treviso, ايطاليا
Lello Voce wurde 28.07.1957 in Neapel geboren. Der Dichter, Autor und Performer kann als erster italienischer "Spoken Word"-Vertreter bezeichnet werden. Er hat den Poetry-Slam in seinem Land bekannt gemacht. Inzwischen gilt Lello Voce als die Nummer Eins auf diesem Gebiet und ist auf allen wichtigen italienischen Bühnen sowie bei Literaturfestivals von Paris bis São Paulo aufgetreten.
Sein Werk bewegt sich zwischen Lautpoesie und HipHop; sein experimenteller Ansatz hat immer wieder zur Zusammenarbeit mit Musikern, zuletzt der Formation Fast Blood, und Videokünstlern geführt.
Er selbst sagt: Ich glaube, daß der Klang der Stimme allein nicht ausreicht, denn Poesie braucht Gedanken, Kritik und Form. Daher mache ich eine bestimmte Art `Post-Sound Poetry´, deren Inhalt sehr wichtig ist, so wichtig, wie der Rhythmus der Stimme und die Tiefe des Atems. (...) meine Texte (sind) sehr politisch. Aber sie brauchen einen musikalischen Hintergrund, um Gefühle auszudrücken und sie brauchen kulturelle Traditionen und literarische Experimente, um die Form der aktuellen Sprache zu kritisieren und eine neue zu schaffen.
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